Le grandi città stanno imparando a muoversi sulle biciclette, di qualunque tipo esse siano. Un approfondimento di The Economist evidenzia come a Montréal, in Canada, durante le ore di punta circolino più biciclette che automobili. Un cambiamento sorprendente, certo, ma le sue radici risalgono al 2017, quando la sindaca Valérie Plante ha dato avvio a una rivoluzione silenziosa. Da allora, i numeri sono in costante crescita: oggi, sulla pista ciclabile principale, si registrano oltre 14.000 passaggi in una sola giornata.
Nel resto dell’area metropolitana di Montréal, la bicicletta rappresenta un quinto di tutti gli spostamenti. Dati che collocano la città in cima alla classifica delle realtà più ciclabili del Nord America. E non si tratta solo di spostamenti con mezzi propri: grande successo sta riscuotendo anche il sistema di bike sharing, che dal 2019 ha raddoppiato i suoi utilizzi e oggi conta 13 milioni di viaggi all’anno.
I Paesi ricchi
La mobilità sostenibile è un tema sempre più centrale nelle città e nelle aree metropolitane dei Paesi più sviluppati. Muoversi in bicicletta permette di risparmiare tempo, ridurre i consumi energetici e diminuire l’inquinamento causato dai mezzi a motore. Inoltre, libera spazio urbano che può essere ripensato e utilizzato in modo diverso.
Londra, Pechino, New York, Parigi: in tutte queste città la bicicletta, con il suo ritmo scandito dai pedali, ha superato l’automobile. Persino le auto elettriche o a guida autonoma risultano meno utilizzate nei grandi centri urbani. A Copenaghen, in Danimarca, dove la bicicletta è da tempo uno dei mezzi preferiti dai cittadini, essa rappresenta quasi la metà degli spostamenti pendolari tra casa e lavoro o casa e scuola.
I tre motivi principali
Questo cambiamento profondo trova origine in tre fattori principali:
- La pandemia, che ha costretto a cercare alternative ai mezzi pubblici affollati e ha riportato molte persone a riscoprire la bici, anche nel tempo libero.
- L’innovazione tecnologica, che ha trasformato le e-bike: da mezzi ingombranti e poco autonomi a biciclette dal design snello, con batterie e motori sempre più efficienti.
- Le infrastrutture, perché le amministrazioni locali investono sempre più nella creazione di piste ciclabili e corsie dedicate. Questo è uno degli incentivi più efficaci all’uso della bici: riduce la percezione del pericolo e rende gli spostamenti più sicuri.
Politica e ideologie
L’uso della bicicletta è diventato anche terreno di confronto politico, dividendo progressisti e conservatori. I sondaggi mostrano che i candidati favorevoli alla mobilità sostenibile raccolgono consensi soprattutto nei quartieri dove l’automobile è meno utilizzata. Al contrario, chi vive nelle zone con alto tasso di traffico automobilistico tende a opporsi al cosiddetto “progresso verde”. Nonostante tutto, le infrastrutture ciclabili occupano ancora una parte molto ridotta dello spazio urbano.
Ma uno spiraglio di ottimismo esiste: nelle grandi capitali europee la ridistribuzione dello spazio pubblico a favore di una mobilità più sostenibile è già una realtà concreta. Parigi, Copenaghen, Amsterdam e Berlino stanno dimostrando che trasformare le città è possibile, e che investire su piste ciclabili, pedonalizzazioni e trasporto pubblico non solo funziona, ma migliora la qualità della vita di tutti.
È evidente che nei contesti in cui la bicicletta è ormai parte integrante della quotidianità, l’idea di tornare a strade dominate dalle automobili appare semplicemente impensabile.


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