Lo chiamano “il cuore di pietra” della Puglia, ma regala molte più emozioni di quanto l’appellativo possa portare a ipotizzarne. Il Parco Nazionale dell’Alta Murgia, tra le province di Bari e Bat, custodisce infatti un incredibile patrimonio naturale, culturale, geologico e archeologico contraddistinto da geositi, grotte, doline, jazzi, boschi di quercia e conifere, vegetazione rupestre, specie protette, insediamenti rurali e muri a secco Patrimonio Mondiale Unesco.
All’interno del Parco dell’Alta Murgia si può pedalare sul percorso ciclopedonale “Jazzo Rosso – San Magno – Castel del Monte”, della lunghezza complessiva di circa 65 km, composto di sette itinerari percorribili su MTB e in parte con bici da turismo. Ve li raccontiamo.
DA RUVO DI PUGLIA AL TRATTURELLO REGIO (9,2 km, 1h30′, TURISTICO)
Il percorso A parte dalla stazione ferroviaria di Ruvo di Puglia e arriva al Tratturello Regio, sviluppandosi interamente su strada asfaltata e sostituendo, all’iniziale ambito urbano, quello rurale dei seminativi e poi le colture dell’olivo e del mandorlo, il querceto di località la Vacchericcia e il bosco ceduo di Masseria De Leo.
Il percorso termina all’interno del querceto tra il bosco dei Fenicia ed il bosco di Ruvo, entrambi attraversati dal Tratturello Regio n. 19 Canosa-Ruvo. Il percorso attraversa territori esterni ai confini del Parco dell’Alta Murgia ma svolge l’importante funzione di connessione tra l’area protetta e il centro urbano.
TRATTURELLO REGIO – TORRE DEI GUARDIANI (9,4 km, 2h, ESCURSIONISTICO)
Fondo in terra battuta per il percorso B, che porta al centro visita Torre dei Guardiani. Verso sud il bosco lascia spazio ai mandorli, protetti da muretti a secco, poi su asfalto procediamo verso il bosco di Scoparella e lo jazzo omonimo.
Imponente quanto diroccato, più avanti, lo Jazzo Cortogigli. Fra boschi, seminativi e mandorleti si arriva al centro visita Torre dei Guardiani, dove il paesaggio cambia nuovamente mostrando l’articolato paesaggio della Lama La Ferratella, con i residui delle Quite di Ruvo di Puglia (divisioni agrarie del preesistente latifondo) e dei muri a secco.
TORRE DEI GUARDIANI – CANALE DEL PIDOCCHIO (2,6 km, 30′, TURISTICO)
Fra mandorli e seminativi si snoda la prima parte del breve percorso C, che ci porta alla scoperta della Masseria Jazzo Rosso, dove la strada diventa sterrata e decorre tra muri a secco in un pregevole paesaggio rurale storico. Dalle quite circondate da lame e antichi terrazzamenti ai carrari, strade con fondo in roccia o stabilizzato, usate per transitare fra i vari appezzamenti.
Lungo il carraro principale si incontra un ponte in pietra a secco, gioiello architettonico di rilevante valore storico, con tratti diruti; qui termina il tracciato, offendo un’ampia vista sul Canale del Pidocchio.
CORATO – NECROPOLI DI SAN MAGNO (17,5 km, 3h, ESCURSIONISTICO)
Dalla stazione di Corato alla Necropoli di San Magno, questa parte si sviluppa su strada asfaltata, fra area urbana, strada provinciale (la 19), a bassa intensità di traffico e strada comunale Monte Cotugno, fra l’incrocio per il Santuario di Madonna delle Grazie e località Pedale.
Prima parte circondata da olivi e mandorli; poi, dopo la cantoniera di San Magno, si attraversano le formazioni di bosco ceduo della Serra Stracciacappello e i boschi di conifere di Serra Cecibizzo e di Cornacchiello. In località San Magno sono concentrati beni di interesse paesaggistico, naturalistico, storcico-architettonico e archeologico.
TRATTURELLO REGIO – NECROPOLI DI SAN MAGNO (12,2 km, 2h, ESCURSIONISTICO)
Il percorso “Tratturello Regio – Necropoli di S. Magno” ripercorre un tratto del tratturello Canosa – Ruvo e si snoda su sterrato nella prima parte e poi su asfalto, tra il bosco dei Fenicia e la Sp 238.
In prossimità della Masseria Fiore il tracciato si innesta sulla strada comunale S. Magno per condurre, passando in prossimità della Piscina Antica di San Magno, alla Necropoli di tombe a tumolo della tarda età del bronzo (VII – VI secolo a.C.).
CHIESA NEVIERA DI S. MAGNO – SERRA CECEBIZZO (4 km, 1h15′, ESC. ESPERTO)
Tracciato breve, ma impegnativo, quello fra la chiesetta neviera di San Magno, ubicata fra la masseria ottocentesca e l’iconica quercia secolare, e il rilievo di Serra Cecibizzo. Si pedala fra muri a secco seminativi e steppe punteggiate da perastri a Parco d’Arresta e Serra Stracciacappello.
Lungo il percorso sulle pendici di una lama si incontra lo Jazzo Tarantini, bell’esempio di architettura rurale, dove è ancora possibile osservare un’antica vasca di lavaggio per le pecore, poi entriamo nel suggestivo bosco di pini d’Aleppo che ricopre totalmente il rilievo di Serra Cecibizzo.
SERRA CECEBIZZO-CASTEL DEL MONTE (10,2 km, 2h30′, ESC. ESPERTO)
Come il penultimo percorso, anche quello fra Serra Cecibizzo e Castel del Monte richiede un livello escursionistico esperto. Si pedala su strada comunale Piede Piccolo, poi una interpoderale, la strada esterna viale dei Narcisi, raggiungendo e superando l’incrocio con la Sp 234.
L’itinerario prosegue su una pista presente in quest’area sino a raggiungere l’imbocco della statale 170. Castel del Monte è sempre più vicino e possiamo raggiungerlo attraverso alcuni sentieri in terra battuta, nella pineta che circonda il maniero federiciano patrimonio Unesco.
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