Dall’azzurro dell’Adriatico al verde interno dove si respira storia, costeggiando abbazie di epoca romanica e luoghi dove lo sviluppo dell’uomo posa sulle tradizioni e dove l’arte artigianale è famosa nel mondo. È il primo anello Macerata Rebirth, itinerario targato Marche Outdoor.
Un percorso che misura 53,6 km, presenta un dislivello di 618 metri e tocca un’altitudine massima di 250 metri, snodandosi nella sua totalità su fondo in asfalto fra Civitanova Marche, Montecosaro, Morrovalle e sfiorando Corridonia e Macerata.
DA CIVITANOVA MARCHE ALLA BASILICA DI SANTA MARIA A PIE’ DI CHIENTI
Si parte da via Trento, non lontano da Piazza Venti Settembre e dal mare, e si lascia Civitanova Marche percorrendo Viale Giacomo Matteotti, via Duca degli Abruzzi, Corso Umberto I e via Bruno Buozzi, dove ci troviamo sulla sinistra il Teatro Rossini.
Proseguendo su via Cecchetti, andiamo dritti alla rotonda sulla SS16 e proseguiamo su via Dante Alighieri / SR 485, passando sotto la A14; in questa prima parte si pedala con una leggerissima pendenza sfavorevole, tanto che a Montecosaro Scalo (km 7,7) siamo a soli 40 metri slm.
Al nono chilometro arriviamo alla basilica di Santa Maria a Piè di Chienti, risalente al X secolo, in stile romanico; la raggiungiamo seguendo un percorso ciclabile che si allontana dalla strada principale.
LA CHIESA ROMANICA DI SAN CLAUDIO E LO STRAPPO PIÙ DURO DELL’ITINERARIO
Al km 9,6 ritroviamo la SR485 (lasciata al km 8,2) ma la salutiamo subito svoltando a destra su via Enrico Mattei, per poi andare a sinistra dopo qualche centinaio di metri e proseguire su una strada poco trafficata – località Selve, poi contrada Fontanelle – fino a Morrovalle Scalo.
In leggero falsopiano, accompagnati dolcemente dai colori del tipico paesaggio interno marchigiano, arriviamo alla chiesa romanica di San Claudio (km 20,6), monumento nazionale dal 1902. Sviluppata su due livelli a croce greca, ha un’eredità bizantina nelle due torri circolari; nell’abside centrale si ammirano due affreschi del Quattrocento, raffiguranti San Rocco e San Claudio.
Poco oltre giriamo a destra, ripetendoci dopo un paio di chilometri: al km 23,2 alle porte di Macerata, inizia il tratto più duro, 127 metri di dislivello in 1.500 metri su strada contrada Valle.
MORROVALLE, MONTECOSARO E CIVITANOVA ALTA: PEDALARE NEL PASSATO
Al km 24,7 si svolta a destra sulla SP10 e la strada torna a scendere fino all’ingresso nel territorio di Morrovalle (km 30,2), per poi salire verso l’abitato che conserva ancora le antiche porte d’accesso e importanti esempi d’arte civile e sacra, dal Palazzetto del Podestà alla torre civica (con campana da 13 tonnellate), dai palazzi Lazzarini, Roberti, Nada Vicoli al santuario della Madonna dell’Acqua Santa.
Superata Morrovalle, si sale per un chilometro fino al “tetto” dell’itinerario (250 metri slm), poi la strada alterna discese e ascese fino al m 42,5, dove si può girare a destra su via Monte della Giustizia per fare un salto a Montecosaro, affascinante borgo di origine picena che ha conservato il suo aspetto medievale.
Scendendo verso il mare, al km 47 si passa da Civitanova Alta, antico borgo costruito su un colle racchiuso tra le mura di un castello medievale, dove vale la pena fare un salto anche al teatro storico Annibal Caro, alla Pinacoteca Comunale Moretti (con dipinti di Carrà, Morandi, De Chirico, Guttuso e Ligabue), l’ex Chiesa di Sant’Agostino, la Stazione del Tram (1900) in stile liberty, ricca di ceramiche policrome, e il Museo delle Arti e Tradizioni Popolari.
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