ico/func/dark/infoCreated with Sketch.

Il passaggio del Tour de France secondo il Presidente di Regione Piemonte Cirio: “un’esperienza da ripetere”

3 minuti di lettura
Se il passaggio del Giro d’Italia è per il Piemonte qualcosa di tradizionale che si ripete praticamente ogni anno, quello del Tour è stato un evento unico, che ha dato una luce diversa a tutto il territorio e che non può restare indifferente a chi, come noi di DINAclub, vede nel cicloturismo la chiave di lettura dei territori.

 Il Piemonte in particolare non passa inosservato, data la presenza di strutture del nostro gruppo che si possono usare come basi logistiche per una vacanza in bicicletta.

Ma ora la Regione rilancia e per il prossimo anno è già in programma la partenza del terzo Grande Giro ciclistico: la Vuelta di Spagna che per la prima volta scatterà dall’Italia. La Regione sta investendo tantissimo sul ciclismo come veicolo di promozione turistica, intendendolo come qualcosa che si guarda ma anche che si pratica e per questo i grandi campioni diventano in questo modo una sorta di testimonial per invitare i normali praticanti a visitare terre che possono regalare molte emozioni.

Il presidente Alberto Cirio si è incaricato in prima persona di questa “svolta a due ruote”, stringendo personalmente l’accordo per l’approdo della Vuelta siglato proprio nei giorni del Tour: «Il nostro impegno verso il ciclismo è figlio di una visione che fa dei grandi eventi l’immagine del territorio. Lo abbiamo capito con le Atp Finals di tennis e il successo che hanno avuto. Gli eventi bisogna allestirli più volte negli anni, perché possano portare effetti. Nel ciclismo è così: il Giro d’Italia è nostro amico da sempre, ma c’era bisogni di qualcosa di più, questo biennio di grandi manifestazioni a tappe darà un ulteriore impulso».

I fasti della Grande Boucle cominciano a diventare parte dei ricordi, ma le emozioni sono ancora vive nella mente: «Abbiamo vissuto una tappa meravigliosa che ha offerto le nostre bellezze a tutto il mondo. È stato anche importante intitolarla e dedicarla alla memoria del Grande Torino, un pezzo della nostra storia. Ma noi dobbiamo già guardare avanti, la Vuelta è una grande prospettiva che ci attende e per la quale dobbiamo iniziare a lavorare sin da ora».

Parlare di ciclismo professionistico significa anche avere sempre sotto gli occhi quel che comporta la pratica dell’uso della bici a 360° e per questo Cirio sottolinea i valori che il Piemonte sta raggiungendo: «Pur essendo la Regione con il più alto numero di montagne, con l’Appennino Ligure che si congiunge alle Alpi, abbiamo ormai un livello quantitativo di piste ciclabili da fare invidia. Questa varietà premia noi ed è un invito a chi ama il cicloturismo a farci visita, a maggior ragione proprio nella stagione più calda per le temperature che in quota si possono vivere.

«Poi l’avvento delle bici a pedalata assistita ha dato un ulteriore impulso alla nostra politica improntata alle due ruote come valore di tutela dell’ambiente – continua Cirio – perché parliamo di un mezzo che consente davvero a tutti di potersi divertire e raggiungere luoghi altrimenti quasi impossibili».

Quanto conterà l’esperienza maturata con il Tour anche per la progettazione della nuova avventura legata all’organizzazione spagnola? «Tantissimo, abbiamo commissionato degli studi per capire qual è stato il reale impatto dal punto di vista socioeconomico del passaggio della Grande Boucle e gli studi preliminari ci dicono che anche sulla base di quanto avvenuto nelle altre partenze estere del Tour, il gettito economico sia stato di quasi 15 milioni di euro. Questo ci fa capire che la strada intrapresa è quella giusta».

E se già vi avevamo indicato la presenza di punti DINAclub in Piemonte nel racconto del viaggio di Pietro Franzese, vale la pena ricordare che lungo i percorsi distribuiti nel territorio piemontese è possibile fermarsi presso diversi punti di ricarica DINAclub Repower. Da Cooperativa Favaro in provincia di Biella, all’Agriturismo La Schiavenza a Viverone (TO), all’Agriturismo La Margherita a Carmagnola (TO), solo per citarne alcuni. È possibile ritrovare tutti i punti DINAclub in Piemonte possono essere rintracciati sulla mappa del profilo DINAclub su komoot.

È una rete che cresce parallelamente alle aspirazioni cicloturistiche di una Regione particolarmente frizzante. Essere a bordo e cavalcarne l’entusiasmo è parte del nostro DNA.

Commenti

Inizia la discussione.

Lascia un commento

      Contattaci

      Vuoi saperne di più? Vuoi entrare in DINAclub? Vuoi inviarci una segnalazione? Scrivici e ti risponderemo al più presto!