Investire sulla mobilità attiva, sulle alternative all’auto e su un nuovo modello di città, nel quale la bicicletta ha un ruolo centrale. È quanto suggerisce una ricerca dell’ISPRA dal titolo “La stima dei benefici ambientali associati a interventi di mobilità sostenibile: metodologie e risultati”.
Il trasporto sostenibile è la chiave per cambiare le città e, di conseguenza, incidere positivamente sull’ambiente. In Europa, il 72% della popolazione abita infatti all’interno di aree metropolitane; mentre il 60 per cento in aree urbane con oltre 10mila abitanti, valori destinati a crescere nei prossimi decenni.
PASSIONE BICI FRA I “NEOFITI” E RISPARMIO DI CO2, I NUMERI DI PARIGI E LIONE
Particolarmente incidenti in Italia negli ultimi dieci anni per il risparmio di emissioni di CO2, i servizi di bike sharing pubblici e privati hanno “pesato” in tutto il mondo; dagli Stati Uniti alla Cina, passando per Parigi, una delle città esaminate dallo studio ISPRA.
Nella capitale francese, gli investimenti sulla mobilità attiva hanno registrato un più 70% dell’uso della bicicletta dopo il lancio del servizio di bike sharing.
Secondo i dati ISPRA, gli utenti di Vélib effettuano una media di 78. 000 viaggi al giorno di circa 20 minuti, per un totale di circa 312. 000 chilometri al giorno e di 57. 720 chilogrammi di CO2 risparmiati per mancati viaggi in automobile.
Sempre in Francia, a Lione, durante il primo anno c’è stato un aumento del 44% degli spostamenti e il 96% dei membri del bike sharing pubblico di Lione erano utenti che in precedenza non avevano mai utilizzato la bicicletta nel centro della città.
IL BIKE SHARING NEGLI STATES: NEW YORK E BOSTON
Negli Stati Uniti sono state analizzati i numeri e le abitudini di due grandi città della East Coast, New York e Boston; nella Grande Mela lo studio City Bike ha registrato quasi 529. 000 viaggi e 2.092.147 milioni di chilometri percorsi dopo un solo mese di funzionamento (dal 27 maggio al 26 giugno 2013)
A Boston, invece, i dati di Hubway hanno mostrato una compensazione di 285 tonnellate di carbonio da quando il bike sharing pubblico è iniziato a luglio 2011.
ZONE 30, PEDIBUS E IL SUCCESSO DEI MONOPATTINI ACCANTO AL BIKE SHARING
La ricerca ISPRA tocca anche i temi delle Zone 30 e del Pedibus. Per le prime riprova l’esempio della città belga di Anversa, dove l’abbassamento dei limiti da 50 a 30 km orari ha fatto aumentare la sicurezza e ridurre del 25 per cento le emissioni; sono invece diminuiti del 20 per cento gli spostamenti in auto in quei quartieri dove i bambini che abitano a 2 km dalla propria scuola hanno aderito al Pedibus.
Capitolo micromobilità. Grazie al bonus da 500 euro migliaia di persone in Italia hanno acquistato biciclette e monopattini elettrici, mezzi molto più diffusi nelle nostre città rispetto a un lustro fa; per ISPRA le varie forme di micromobilità sono ampiamente utilizzate per servire viaggi di passeggeri inferiori a 5 km, che rappresentano il 50-60 per cento dei chilometri totali percorsi dai passeggeri in Cina, nell’UE e negli Stati Uniti.
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