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Da Bologna a Firenze per riconnettersi con l’Appennino: e’ la Via degli Dei

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La Via degli Dei è un trekking che collega Bologna a Firenze, così chiamata perché congiunge quattro vette appenniniche dai nomi mitologici (Monte Adone, Monte Venere, Monte Giove e Monte Luario) e, con la sua variante bici, è uno dei cammini italiani le cui quotazioni sono in forte crescita.

I chilometri sono 115 ed il dislivello per il percorso a piedi è di circa 5.000 metri che scendono a 4.000 nella variante bici. Sicuramente la MTB è la soluzione più adatta, ma va bene anche la gravel purché si possieda un’abilità di guida mediamente adeguata, vista la presenza di tratti tecnici. Chi è veramente allenato può pensare di farla in un giorno solo, ma solo parlando di gente abituata a stare tante ore in sella, altrimenti la soluzione in due giorni è forse la migliore, specie per chi ha l’e-bike, magari pernottando in zona Passo della Futa. 

Il percorso nasce per collegare Bologna a Firenze, quindi questo è l’itinerario migliore sia dal punto di vista tecnico che paesaggistico. Come tutti i cammini che si rispettino, esiste una credenziale da portare con sé e da far timbrare nei punti intermedi evidenziati sul sito ufficiale.

Si parte da Piazza Maggiore e, lasciato il centro storico di Bologna, si sale verso il San Luca (ben noto agli appassionati di ciclismo grazie al Giro dell’Emilia, ndr) per poi scendere ed entrare nella zona dei parchi dell’ Appennino bolognese: il Parco dei Bregoli, quello del Contrafforte Pliocenico ed il Parco di Monte Mario. Questa è la parte più bella del versante bolognese, ma anche la più impegnativa da pedalare, con fondi variegati e diversi single track. Dopodiché ci si immette nella parte toscana alta, caratterizzata da strade forestali più ampie in quota, da Monte Venere al Passo della Futa (che con i suoi 903 metri è il punto più alto della Via degli Dei, ndr). Infine nel versante fiorentino si incontrano strade bianche più battute e pedalabili, tipiche dell’ Appennino Toscano, si ritorna a quote collinari e si transita a San Piero a Sieve. Scendendo da lì si gode di una vista panoramica su Firenze senza dubbio molto suggestiva.

Lungo il percorso si trovano diversi punti acqua, così come posti per mangiare, dormire e ricaricare la batteria della e-bike. Molti punti di assistenza stanno nascendo proprio grazie al boom della Via. Per quanto riguarda invece l’assistenza meccanica non c’è granché, fatta salva l’eccezione di un negozio – Bici Scout di Casalecchio di Reno – che ha approntato presso l’Hotel Musolesi a Madonna dei Fornelli un punto dove il ciclista può trovare pezzi di ricambio e gli attrezzi per un primo intervento. Anche perché da lì il negozio più vicino si trova a 60 chilometri.
Un servizio aggiuntivo previsto è il Rental Scout, grazie al quale è anche possibile lasciare la bici a Firenze senza necessariamente fare ritorno a Bologna. Insomma, l’idea che si trae osservando quello che già c’è e quello che sta per arrivare è che la Via degli Dei sia un cammino in forte crescita. Non solo perché congiunge due città d’arte, ma anche perché dietro c’è stato un ottimo lavoro di promozione, sia da parte del suo staff, che in settembre organizza la Sasso Race di mtb sulle stesse strade, sia soprattutto da parte di InfoSasso, l’ufficio turistico di Sasso Marconi. Sono stati loro, proprio dieci anni fa, a spingere il Comune affinché diventasse capofila del progetto e lanciasse il sito ufficiale del percorso www.viadeglidei.it. Da qui è anche possibile acquistare la credenziale del cammino e vedere un folto elenco di strutture tra cui quelle dove è possibile timbrarla.

Torri di arenaria a Monte Adone – Foto Archivio infoSasso

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