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Cinque percorsi nel Torinese

3 minuti di lettura
Torino si erge a città sempre più cicloturistica. C’è tantissimo da vedere nella sua metropoli ma anche nei dintorni, attraverso una serie di itinerari scelti e con vari gradi non solo di difficoltà, ma anche di interesse.

Percorsi che possono essere affrontati con la bici muscolare ma anche, se non soprattutto, con quella a pedalata assistita perché in questo modo diventano patrimonio di tutti. C’è solo l’imbarazzo della scelta e in questo senso un’ampia gamma di possibilità la fornisce il sito www.upslowtour.it. Qui ne riassumiamo 5 tra i più caratteristici e diversi, tutti da godere.

  1. La Via della Pietra

La ciclabile Via della Pietra ha una distanza e un dislivello contenuti, 11,5 chilometri per 354 metri. È davvero alla portata di tutti e consente di vivere in poco spazio e poco tempo le bellezze della provincia torinese al confine con quella cuneese. Si va infatti da Bricherasio a Barge attraverso Campiglione Fenile, Bibiana e Bagnolo Piemonte. 

E’ un tracciato molto facile anche dal punto di vista tecnico, che è stato realizzato sul sedime di una vecchia ferrovia dismessa da decenni. Si pedala in mezzo al verde, fra campi e frutteti, in territori dove la mountain bike ha una grande tradizione. 

  1. Anello 12 di Fondovalle

La Via della Pietra si interseca con questo percorso adatto a tutti, ma che ha una distanza molto più pronunciata, quasi 55 chilometri. Si esplora la Val Pellice e la pianura pedemontana da Bibiana a Torre Pellice, passando per campi coltivati, vigneti e frutteti. Per buona parte il percorso è disegnato ricalcando l’ex ferrovia Bricherasio-Barge, altrimenti si pedala su strade secondarie a basso traffico e piste agricole. È un tracciato che può prevedere anche scorciatoie e soste nei centri storici di piccoli, affascinanti borghi come Campiglione, Pinerolo, Luserna San Giovanni prima di arrivare a destinazione.

  1. Pinerolo-Val Chisone

Si accennava a Pinerolo, che è un po’ un crocevia della zona proponendo una serie di itinerari molto intriganti. Uno di questi va dal centro di Pinerolo attraverso la stradale Fenestrelle fino ad Abbadia Alpina, da dove ci si interseca con l’Anello di Fondovalle per poi proseguire lungo la Val Chisone passando per Porte e Villar Perosa (storica sede della Juventus) fino all’approdo di Pinasca. Si costeggia per buona parte la SP23 deviando a Porte nel centro del paese e quello è l’unico punto di contatto con il traffico automobilistico. A Villar Perosa si lascia la provinciale per il parco della Finestra sulle Valli. Sono 13,8 chilometri tutti ciclabili e affrontabili anche con la bici da strada.

  1. Strada delle Mele

Restiamo in zona Pinerolo che è per il Piemonte un po’ quello che la Val di Non è per il Trentino. Qui infatti c’è un’abbondante produzione di mele, grazie al perfetto connubio fra clima, acqua e terra. I meleti sono quindi il contrappunto di molti itinerari, come quello intitolato proprio al prezioso frutto. E’ un percorso ad anello di 42,9 chilometri che da Pinerolo va verso Macello, Garzigliana seguendo poi le indicazioni per Cavour. A Fenile si continua per Bricherasio superando il ponte sulla vecchia ferrovia. A Cappella Moreri attraverso alcuni svincoli si prosegue fino al ritorno a Pinerolo, con la stazione di Piazza Garibaldi come riferimento. E difficilmente si tornerà alla partenza senza qualche mela raccolta lungo il percorso…

  1. Anello dei Rifugi

Questo è un percorso riservato espressamente alle e-bike, anche abbastanza impegnativo con i suoi 36,8 chilometri per un dislivello cospicuo, 1.739 metri. È un percorso molto conosciuto nell’Alta Val Pellice che ha il suo epicentro a Bobbio Pellice, da dove si risale la Comba dei Carbonieri verso il rifugio Barbara a 1.753 metri slm, punto di ricarica per il motorino. La sterrata ex militare verso i 2.373 metri di Colle Barant permette di toccare il secondo rifugio con un panorama incredibile che va dal Monviso alle creste condivise con la Francia. Si scende nella Conca del Prà per raggiungere il rifugio Jervis, poi si costeggia il torrente Pellice ammirando le sue cascate per arrivare alla borgata Villanova da cui si torna al punto di partenza.

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