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Basilicata, una regione da scoprire in e-bike

4 minuti di lettura
L’opera di promozione della Basilicata, tesa a diffondere l’immagine della regione nel mondo attraverso anche politiche innovative come la cessione a titolo pressoché gratuito di abitazioni in piccoli borghi da ripopolare, passa anche per le bici, soprattutto per le e-bike.

La bici a pedalata assistita può trovare terreno fertile nella regione lucana, sia per la sua conformazione geografica frastagliata, sia per la bellezza dei suoi paesaggi sempre diversi, sia per l’accoglienza sempre disponibile da parte della popolazione locale verso i cicloturisti, che arrivano in misura crescente ormai a ogni stagione.

Il merito è anche del suo territorio vario quanto pochi altri, tanto è vero che le agenzie fanno a gara per proporre iniziative e idee differenti, che toccano varie realtà. Quella che proponiamo di seguito è solo una delle tantissime idee disponibili, un’esperienza vissuta proprio sulla bici a pedalata assistita, ideale per godersi il territorio pur facendo quella giusta fatica che rende il tutto più appetibile.

Maratea, una partenza sorprendente

Si parte da Maratea e già l’esperienza in loco stravolge un po’ tutti quei canoni che chi non è mai stato da queste parti ha, pensando a un luogo turisticamente solo balneare. Non è così, intanto pensando al suo piccolo centro abitato ricco di botteghe, ma soprattutto perché il territorio viene sfruttato per tantissime attività sportive. Basti pensare al coasteering (si risale la parete rocciosa a picco sul mare rigorosamente imbragati, arrivati al punto ci si tuffa in mare sempre in sicurezza), ma anche allo snorkeling, all’orienteering e all’escursionismo.

La bici è un mezzo privilegiato per conoscere il territorio, anche perché salendo sul promontorio si può godere di un panorama strabiliante e soprattutto consente di trasferirsi in pochi minuti da un ambiente costiero a quello montano. Anche con qualche sorpresa inattesa, ad esempio salendo verso Punta Caina dove si trova la statua del Cristo Redentore. Sicuramente più piccola di quella di Rio de Janeiro, una delle nuove Sette Meraviglie del Mondo, ma che comunque ha un suo fascino stagliandosi su tutto il Golfo di Policastro.

Il Pollino, gioiello incastonato in un gioiello

Il secondo giorno si cambia scenario affacciandosi sul Pollino, un territorio che ormai ha un richiamo enorme. Sede di tante prove agonistiche soprattutto di mountain bike, è visitato da migliaia di cicloturisti provenienti ormai da ogni parte del mondo proprio grazie alla promozione operata dagli organi istituzionali, ma anche da singole associazioni e aziende, che sul territorio si stanno diffondendo a macchia d’olio. 

Per molti il Pollino è quasi un gioiello all’interno di un gioiello. Pedalando sui suoi sentieri ci si imbatte in piccoli paesini che lasciano esterrefatti perché sembrano quasi fuori dal tempo, lontani dalla realtà ipertecnologica alla quale siamo abituati. Ma addentrandosi nei boschi può anche capitare di incontrare quelli che sono i suoi padroni incontrastati, i lupi e anche se può sembrare strano non c’è di che avere paura, perché la natura ha insegnato loro a rispettare chi rispetto loro, il loro habitat, la loro sicurezza. Senza dimenticare, anche in questo caso, l’estrema differenziazione del territorio: pedalando, da una parte c’è lo strapiombo sul mare, dall’altro gli arbusti della parete rocciosa, in un matrimonio decisamente inconsueto.

Per saperne di più qui l’intervista all’ideatore del Pollino Bike Festival. 

Il controsenso dei pini loricati

La flora ha un’importanza straordinaria da queste parti. Si sale, questo è indubbio e il motore della bici è un utilissimo ausilio, anche per godersi l’ombra dei faggi che si inerpicano fino ai 2.000 metri (cosa non comune per questo tipo di alberi) ma anche andando a trovare i pini loricati, chiamati così per la corteccia che ricorda la lorica, tipica armatura romana. La sua conformazione consente a molti esemplari di rimanere eretti anche se ormai morti al suo interno, perché la resina si fonde alla corteccia mantenendo l’albero eretto.

Terza e ultima parte di questa proposta il Monte Sirino, altro luogo simbolo della regione, sul Parco dell’Appennino Lucano-Val d’Agrì-Lagonegrese. La sua scalata, a tratti difficile ma sempre divertente, porta in cima a un colpo d’occhio straordinario che consente addirittura di ammirare in lontananza le isole di Stromboli e delle Eolie, nelle giornate di cielo terso. È qui una Basilicata diversa, forse lontana dalle normali rotte cicloturistiche, nella quale anche gli incontri sono sporadici, se non consideriamo quelli con mandrie e mucche, che magari risalgono avendo la precedenza. Può capitare di doversi accodare ma nel rispetto della natura lo si fa ben volentieri.

La diffusione dei punti di ricarica

La crescente domanda sta portando anche alla diffusione di un numero sempre maggiore di punti di ricarica DINAclub Repower, ne segnaliamo un paio già attivi: la Dimora Storica Giorni a Pignola e il Centro Icaro presso l’Aviosuperficie di Pantano.

La prima è un boutique hotel all’insegna del lusso e del benessere. Nasce nel cuore della Basilicata, a Pignola, nel parco nazionale dell’Appennino Lucano, in una dimora nobiliare del 1600, sapientemente ristrutturata nel rispetto della sua storia, coniugando il lusso e i comfort moderni. Fiore all’occhiello è il ristorante con il suo chef Botros Hanna che ha fatto della tradizione la base della sua cucina innovativa ed estremamente gustosa, con abbinamenti inaspettati che liberano al palato sensazioni incredibili.

Il Centro Icaro invece offre servizi e soluzioni per chi desidera organizzare eventi, all’interno o all’esterno, o per vivere giornate piacevoli nel tempo libero. Una sala ristorante a bordo piscina, un’ulteriore sala al chiuso per eventi invernali, e consente di aggiungere ancora più divertimento alle tue feste con la piscina ed i campi sportivi: calcio, tennis, pallavolo, beach soccer e beach volley. Oltre, ovviamente, alla possibilità di ricaricare la vostra e-Bike.

In conclusione, la rete di punti di ricarica DINAclub Repower rappresenta un tassello fondamentale per il consolidamento della Basilicata come destinazione ideale per il cicloturismo, in particolare per gli amanti delle e-bike. Questi punti di ricarica, strategicamente posizionati in luoghi di grande interesse storico e naturale offrono, non solo un servizio essenziale per i ciclisti, ma anche un’opportunità di scoprire le eccellenze locali. Grazie a queste infrastrutture, la regione continua a svilupparsi come un paradiso per gli esploratori in bicicletta, permettendo di vivere esperienze uniche e indimenticabili, immersi nella bellezza autentica del territorio lucano.

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