«Abbiamo preso una rastrelliera speciale – racconta Alessio Berthod, titolare della struttura come di un Bike Hotel a Courmayeur – con tubi di attacco alla sella per caricare le batterie. Questo dà la possibilità di caricare 4 e-bike contemporaneamente e ci permette anche di avere più ordine nella gestione dei mezzi, credo sia anche qualcosa che i clienti apprezzano. Non che prima non si potesse provvedere comunque alla ricarica, per fortuna le e-bike sono piuttosto semplici da questo punto vista, richiedendo semplici spine elettriche anziché speciali apparecchiature come le auto. La particolarità di questa rastrelliera però è quella di appartenere al circuito DINAclub e così, scansionando il QR code presente sulla bandiera, i nostri clienti possono ottenere gratuitamente mappe offline del territorio».

Con Berthod possiamo quindi affrontare il tema dei tempi di ricarica:
«Molto dipende dalle condizioni della batteria. Considerando un consumo quasi completo della sua carica, ci vorranno dalle due ore e mezza alle tre ore per tornare al 100%, quindi già con un’oretta su ha una batteria abbastanza efficiente».

Che accortezze bisogna avere nel ricaricare una batteria?
«La raccomandazione è quella di ricaricarla completamente almeno una volta ogni 3 mesi, soprattutto in caso di lunghi periodi di stop del mezzo. Una batteria completamente scarica non è un buon segnale, si abbrevia la sua vita come avviene per tutte le batterie al litio comprese quelle degli smartphone. Io penso che già quando si arriva a metà sia il caso di procedere alla ricarica considerando anche i tempi brevi menzionati prima».

Molto come detto dipende anche dall’uso che se ne fa: «Noi ad esempio siamo a 25 chilometri da Aosta, ma per arrivare da noi si sale fino a 1.500 metri. Facciamo allora un esempio: un fruitore medio, che quindi usa la batteria in maniera massiccia, che parte dal capoluogo con carica piena, arriverà alla nostra struttura pressoché con la metà della batteria. A quel punto conviene ricaricarla per poi proseguire, se vuole andare ancora più verso le cime. D’altro canto ricaricare è abbastanza semplice e quindi si può fare in ogni località, ma da noi non servono prolunghe, ciabatte o quant’altro, si può fare in tranquillità e sicurezza, magari approfittando della pausa pranzo».

Durante la ricarica si possono fare anche piccoli interventi alla bici?
«Utilizzando una rastrelliera come la nostra, dipende molto se ci sono altre bici posizionate, in assenza di esse si può sicuramente provvedere a interventi su pedali, cambio, catena e quant’altro». 

Ci sono interventi tesi anche ad aumentare l’autonomia di una bici elettrica?
«E’ importante che l’assetto completo della bici sia a posto: quindi le camere d’aria devono essere gonfiate alla giusta pressione, bisogna controllare trasmissione e freni, revisionare i mozzi, mantenere una buona cadenza di pedalata. Tante piccole accortezze che servono ad allungare la carica e la vita stessa della batteria».
Ricaricare la propria e-bike è piuttosto semplice, ma è importante seguire alcune precauzioni per prolungare la durata della carica e della batteria. 
Molteplici sono i vantaggi che se ne possono ricavare, così come ci spiega Alessio Berthod, che per la sua struttura ha scelto una rastrelliera”smart”, dando la possibilità ai suoi clienti di ricaricare più e-bike contemporaneamente, facilitando il processo, ma anche di poter esplorare più facilmente il territorio, grazie alle mappe di komoot.