Unite, libere, consapevoli. E soprattutto tantissime. Duecento donne accomunate dalla passione per il cicloturismo hanno preso parte, all’inizio dell’autunno, alla terza edizione di MIA Women Ride, il viaggio in bici da Verona a Venezia lungo la ciclovia Aida.
Centottanta chilometri da Verona a Forte Marghera, divise in tre tappe e con un messaggio come fil rouge; le donne che pedalano sono sempre di più, come testimonia l’aumento delle partecipanti, il 25 per cento in più rispetto allo scorso anno.
E del resto il progetto Mia Women Ride, ideato da Cicliste per Caso, Witoor, Aida e Fiab, si rivolge a tutte le cicliste; a quelle che già scendono per discese sterrate e dormono sotto le stelle, ma anche a quante non sono mai partite, ma hanno una gran voglia di libertà, condivisione e avventura.
LE TRE TAPPE DELLA MIA WOMEN RIDE E LE PARTECIPANTI
Mamme con figlie, giovani studentesse, esperti ciclo-viaggiatrici con tanti chilometri alle spalle. Alla partenza in piazza San Zeno a Verona c’erano cicliste di tutti i tipi e di tutte le età, dai 9 ai 75 anni, e di diversa provenienza, se si considera che sono arrivate anche dal Brasile e dalla Germania.
La prima parte della tre-giorni ciclistica in rosa ha portato la carovana lungo l’Adige fino a Zevio e poi tra i vigneti di Soave, fino all’arrivo a Villa Da Porto Barbaran a Montorso Vicentino, intrecciando storie, creando una comunità di persone che si sono aiutate a vicenda, sempre con il sorriso sulle labbra, che la strada salisse o regalasse pendenze amiche.
Nella seconda giornata di pedalata, la MIA Women Ride si è mossa verso Mira, toccando i centri storici di Vicenza e Padova, collegate dalla ciclabile sull’argine del Bacchiglione, e la Ciclosteria di Stra, prima di arrivare a Mira lungo il canale del Brenta, accolte dal sindaco.
Domenica 24 settembre, invece, conclusione in bellezza sulle ciclabili di Venezia, con la Fiab Mestre che ha guidato le partecipanti da Mira a Villa Widmann, poi nel centro di Mestre e nel Bosco, quindi nel Parco San Giuliano e poi al gran finale al Forte Marghera.
NON SOLO PEDALATE: UNA COMUNITÀ DI DONNE CHE SI METTONO IN GIOCO
Non solo lunghe, divertenti e impegnative pedalate: alla partenza e arrivo di ogni tappa sono stati programmati momenti di ascolto e non solo legati alla bici: la presentazione di “Io e Lady B. Un viaggio senza età attraverso l’Europa” di Monica Nanetti, autrice del blog “Se ce l’ho fatta io”; il progetto le “Ragazze in Tandem” della ciclista non vedente Giusi Parisi; la storia della coppia di ciclo-viaggiatrici LesBikee.
A questa comunità di donne che vogliono mettersi in gioco, MIA Women Ride ha offerto tre modalità diverse di partecipazione: unsupported, supported e supported+hotel (quest’ultimo pacchetto andato esaurito), in modo che ognuna si potesse sentire a suo agio e vivere il viaggio secondo le proprie esigenze.
Il successo di MIA Women Ride fotografa i numeri in crescita del cicloturismo al femminile in Italia: dal 2014 ad oggi la presenza media femminile alle Bike Night Witoor è arrivata al 25 per cento, e negli ultimi dieci anni le donne che fanno sport in Italia sono aumentate del 12 per cento.
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