Dal 2008 Mantova e Sabbioneta sono state inserite fra i beni UNESCO, quali esempi più eminenti delle due modalità più emblematiche della progettazione urbanistica del Rinascimento, rispettivamente quella evolutiva e quella fondativa.
Oggi a legare queste due significative realtà padane, icone della pianificazione territoriale dei Gonzaga nei loro domini, c’è anche un itinerario cicloturistico di 47 km su strade a basso traffico, attraverso le zone umide del Parco Oglio Sud, alla scoperta di ambienti altrimenti inesplorati e delle caratteristiche paesaggistico culturali del territorio.
La Ciclovia “Mantova Sabbionetà Città dell’UNESCO” è un progetto firmato dall’Ufficio Mantova Sabbioneta Patrimonio Mondiale UNESCO e dalla Provincia di Mantova, con la collaborazione di FIAB e si inserisce nel percorso della Ciclovia Tirrenica Bicitalia n.16 (TiBre dolce), che attraversa le città di Verona, Mantova, Sabbioneta, Parma, Pontremoli, Marina di Massa e Livorno.
IL PERCORSO (E LE ALTERNATIVE) DELLA CICLOVIA MANTOVA SABBIONETA CITTÀ DELL’UNESCO
La Ciclovia “Mantova Sabbionetà Città dell’UNESCO” si sviluppa nel suo tragitto standard per 47 km e si percorre in tre o quattro ore; pianeggiante, per lo più in asfalto, è catalogata come “facile” e quindi ideale per ogni cicloturista.
Due le varianti; la prima corrisponde al percorso che è necessario fare quando il ponte di Torre d’Oglio è chiuso, a causa della scarsità d’acqua (50,4 km), la seconda attraversa il paese di Brugnolo (44,2 km).
E’ un itinerario pensato per scoprire piccoli tesori al di fuori dei circuiti tradizionali, perdendosi nelle bellezze del paesaggio, tra vigneti e frutteti di mele, ombrosi boschi di latifoglie ed enormi distese di campi coltivati.
MANTOVA, BUSCOLDO, TORRE D’OGLIO, SAN MATTEO E COMMESSAGGIO
Il Duomo, il Palazzo Ducale, Castel San Giorgio (con i dipinti del Mantegna), il Palazzo Te, le piazze, la ciclabile dei laghi; c’è tanto da vedere a Mantova, prima di iniziare a pedalare sul lungo ma facile percorso verso Sabbioneta.
Su strade a basso traffico e in completa pianura, s’incontrano vari paesi, ciascuno con le sue eccellenze, come la chiesa parrocchiale tardo barocca di Buscoldo,il ponte di barche e l’oratorio del Correggioli a Torre d’Oglio.
Più avanti ci sono San Matteo delle Chiaviche (km 28), il cui nome si rifà all’impianto idrovoro che prende acqua dall’Oglio per irrigare le fertili campagne circostanti e Commessaggio con il Torrazzo fatto erigere da Vespasiano Gonzaga e con i dolcissimi meloni.
L’EREMO DI SAN REMIGIO E SABBIONETA, LA “CITTÀ IDEALE”
Percorrendo, infine, la strada Vitelliana, l’antica strada militare romana fatta costruire dal proconsole Vitellio, merita una visita l’eremo di San Remigio, edificato nel XVII secolo per i pellegrini diretti a a Roma.
Pedalata dopo pedalata, mentre i dettagli si perdono e le case sembrano un impasto di colori caldi, si arriva a Sabbioneta, la “piccola Atene” del Rinascimento, nata fra il 1556 e il 1591 su volere di Vespasiano Gonzaga.
Per molti “città ideale”, ci appare quasi improvvisamente e ci accoglie con la sua piazza Ducale, dove campeggia quel Palazzo Ducale simbolo della sua grandezza.
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